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Dal seme del Pop, nell’orto dell’Op, cresce il fiore di Bona

di Franco Batacchi

..."Un bel giorno Bona mi avvicina con fare titubante – atteggiamento insolito per lui, di solito tanto schietto da rasentare la ruvidezza – per chiedermi di “andare a vedere qualcosa”, sollecitando in tal modo la mia naturale curiosità. L’incontro avviene a Castello, in una sorta di retrobottega nei pressi del Ponte dei Greci. Bona mi confida: “Da anni provo a dipingere. Ho cominciato come tutti, cercando di riprodurre i paesaggi e le cose che vedevo. Ma a metà di ogni quadro mi bloccavo e non riuscivo a procedere. Mi chiedevo che senso aveva, rifare i soggetti che nel corso dei secoli migliaia di artisti avevano scelto e rappresentato con capacità maggiori delle mie. Ero stato sul punto di abbandonare questa aspirazione, quando un giorno mi sono fermato a guardare il particolare di un abbozzo: una macchia di colore che improvvisamente mi sembrava misteriosamente nuova, quasi palpitante. Da quel momento ho fatto alcuni tentativi in diverse direzioni e non ho ancora individuato la mia strada. Ma da allora porto a compimento i quadri con soddisfazione. Li ho fatti vedere in giro, e sono piaciuti. Vorrei un tuo parere, e meglio ancora, un consiglio”.

Continua...